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DOLOMITIDIBRENTA

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cappadocia ultratrail

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lunedì 22 novembre 2010

LA MADDALENA LE TOSTA


Arrivo puntuale a Forlì dove mi aspetta Stefano, si và alla MADDALENA in compagnia altrimenti non sarei andato, visto le previsioni, ha insistito di partire con la sua auto, perche ha l'impianto a metano, indovinate che macchina è, la mitica PANDA, è tanto che non ci salivo, fa uno strano effetto fare un viaggio del genere con un'auto così, l'avventura ha inizio.

La pioggia ci accompagna, ma non sempre, eccoci dopo circa 3h arrivati a Brescia, ora la nostra meta è Gialdini Sport, dove ritireremo i pettorali ed anche dove dormiremo, infatti la stanza della consegna delle borse, sarà anche quella dove si andrà a nanna,  non è il massimo, ma non è un problema, però non prima delle 21.

Si fa un giro nel negozio, per passare un pò di tempo, poi verso le 19 andiamo a mangiarci una pizza proprio lì di fronte, terminata la cena non ci resta che fare un giro in centro, parcheggiamo l'auto proprio a fianco alla famosa GRU, presa in ostaggio, ancora è presidiata dalla Polizia.

Peccato che l'orario non è dei migliori, infatti è tutto chiuso però devo dire che il centro è veramente bello, non solo Piazza della Loggia ma anche le vie parallele, alcune con lunghissime logge e tantissimi negozi. Terminato il giretto si ritorna al nostro B&B, sperando che l'addetto che aprirà il locase sia arrivato.



Cominciamo a scaricare le borse e poi a gonfiare il materassino, mio cognato oltre ad avermi prestato materassino e sacco a pelo mi ha dato anche un'aggeggio per gonfiarlo più in fretta, basta inserirlo mello spinotto nell'accendasigari, ma purtroppo non si gonfiava, non mi è restato che gonfiarlo con la pompetta, è stato veramente faticoso.

Siamo una decina nella stanza, di spazio c'è ne, preparo con cura tutto l'abbigliamento x la corsa, cerco di non dimenticare nulla, poi è arrivata l'ora di spegnere le luci e cercare di dormire, non è facile, il materassino è molto stretto, muoversi è rischioso, insomma non sò se dormirò, ma credo veramente poco, l'importante è alzarsi non stanco.



Alle 6 decido di alzarmi, tanto che stò a fare lì, mi preparo con calma, rimetto a posto tutte le cose e poi comincio a mangiare un pò di crostata che ha fatto la brava mogliettina, il cappucccino lo prenderemo in un bar lungo il tragitto che ci porterà al Castello, da dove partiremo, ma purtroppo non ne abbiamo trovato uno aperto, non è ammissibile una cosa del genere.

Arriviamo al Castello, sta piovendo, è un tempo da lupi, spero solo che non aumenti la pioggia altrimenti è probabile che non parta, portiamo la borsa nel deposito e poi ci rintaniamo sotto al tendone ad aspettare la partenza, nel frattempo  saluta i vecchi amici, che si vedono solo in queste occasioni. Sono le 8,30, siamo tutti dentro una galleria del castello, qui almeno non piove, finalmente si parte, io sono vestito molto bene, son sicuro di non prendere freddo, la mia giacca è fantastica.



Primo KM in discesa su asfalto, poi comincia subito la salita, alcuni km veramente tosti, non su sentiero ma su stradine cementate e sassi, dove è più dura salire, anche perchè si scivola, terminato si prende un bel single track, dove è possibile un pò correre. Dura poco perchè ora si scende e poi si risale, è un continuo su e giù, il fango non manca anzi, in alcune discese se non ci fossero gli alberi x attaccarsi sarebbe stata una tragedia, è come avere le gomme lisce quando piove, oltretutto su tutto il percorso non mancano neanche le rocce, perciò doppia attenzione.


Dopo un'altra dura salita arrivo in un punto dove c'è un bivio, sono al 7 KM, a SX la 21 a DX la 43, mi fermo a pensare cosa fare, visto il bruttissimo tempo sono indeciso se continuare, ma visti i pochi KM fatti deciso di continuare, il problema ora è che si ritorna giù, sembrerà  meglio ed invece no, è un sentiero abbastanza largo, ma ripido e solo di rocce, veramente tecnico e scivoloso, dove basta una piccola distrazione e cadere e non farsi male è un'illusione, sono quei tratti di cui non sono innamorato, perchè si è troppo tesi x cercare di non farsi male.

Terminato questa interminabile discesa, ora si corricchia in un sentiero che poi ci condurrà al primo rifornimento idrico, da qui si imbocca il sentiero n. 1, faticoso, tecnico ma incredibilmente panoramico ed aereo trattandosi di una dorsale (ben visibile da chi percorre l’ autostrada) che risale 600 m. di dislivello positivo sino alla loc. “pozza” dove è posto il I cancello orario (h. 3,00 dalla partenza), questa salita è stata veramente dura , il terreno quasi sempre roccioso, che in alcuni tratti era difficoltoso salire da quanto erano grosse queste rocce, mentre salivo pensavo che se l'avessimo fatto in discesa con questo tempo, qui ci scappava il morto.


Ora ci aspetta una ripida discesa, anche questa tecnica e piuttosto ripida, per poi prendere un tracciato assai godibile e veloce immerso nel bosco che conduce alla base della prima “ciliegina”, la oramai celeberrima Gambassa, un bel drizzone che rimonta ca. 350m. d+ in meno di un km. In questa salita non mi sono mai fermato, ma vi dico che era durissima, ripidissima e siamo solo al 17 km, guadagnato il crinale, si traversa la sterrata ed in discesa, dapprima comoda quindi ancora piuttosto nervosa e tecnica, conduce fino a Passo di S. Vito (II rifornimento idrico).

Qui c'è anche il controllo zaino, io sono OK, mentre alcuni non avendo tutto il materiale obbligatorio, sono stati penalizzati nel tempo finale, dopo essermi ristorato a dovere decido di non continuare, dopo averci pensato un pò, il tempo è pessimo e probabilmente peggiorerà, mi aspetta il Dragoncello, un nuovo tratto veramente tosto, altri D+ 500, per poi ritornare di nuovo qui al ristoro e riprendere di nuovo il percorso, sono al 18 KM, così assieme ad un ragazzo decidiamo di ritirarci  dopo aver avvisato gli organizzatori, in pratica faremo 9/10 km in meno.


D'ora in avanti sarà un susseguirsi di alcuni strappeti duri e discese ripide e tecniche con tantissimo fango, ma anche di lunghi tratti in cui è possibile correre, il fango però è il padrone della giornata, tanto tanto, in certe discese l'unico appiglio sono i tronchi degli alberi, altrimenti era impossibile scendere, da una parte è divertente ma dall'altra pensi sempre al peggio.

Mancano gli ultimi km, la discesa è difficoltosa perchè è strada cementata con sassi, sempre attenti bisogna stare, proprio adesso non vorrei cadere, questo tratto fa molto bene alla gambine, infatti oggi sono tutte indolenzite, sono sotto al Castello mnca l'ultimo KM, anche questo in salita, che volete bisogna finire in bellezza, taglio il traguardo e lo Speaker annuncia il mio arrivo, tutti pensano che sia il 5° arrivato, ed invece lì deludo subito, gli comunico che sono fuori classifica.

Termino questi 34 KM con D+ 2100 in 5h18, sono soddisfatto per aver concludo questa durissima gara, sia tecnicamente che muscolarmente, anche se non completamente, poi considerando il meteo, organizzata benissimo, tantissimi volontari disponibilissimi, il percorso segnalato alla perfezione. Dopo essermi lavato con acqua bollente, ne avevo proprio bisogno, non solo io ma anche le scarpe, erano una roba impressionante, vado sotto al tendone ad aspettare l'arrivo di Stefano, che fortunatamente è arrivato abbastanza presto in quanto non l'hanno fatto continuare x il Dragoncello, alle 12,30  tutti i concorrenti che transitavano venivano deviati verso il traguardo, la salita che io potevo fare, a loro è stata negata, penso causa meteo.

all'arrivo, avevo anche la giacca altrimenti...

E' terminata anche questa avventura, partiamo alle 16 verso casa, la pioggia ci accompagna anche al ritorno, in conclusione questo week end non è stato male, alla fine quando si corre in posti del genere è sempre affascinante e unico, non resta adesso che aspettare il 5 Dicembre, destinazione Bucine AR, 28 KM nell'appennino Tosco-Romagnolo, son sicuro che anche lì sarà un successo, anche perchè sarò in compagnia dei miei compagni, un saluto a tutti, AVZALUT

7 commenti:

BlogdiCaio ha detto...

Saggia decisione, MJ! In quelle condizioni accorciare la strada è stata la scelta giusta. Ho vissuto a Brescia tre anni e ho fatto la prima edizione del Maddalena: percorso bello ma per il mio gusto troppo tecnico. Alla prossima!

theyogi ha detto...

mi aspettavo un post 'lacrime e sangue' ma non credevo a questo punto! in pratica la gara è iniziata sin dalla sera prima.... :)

KayakRunner ha detto...

Hai accorciato, ma almeno hai fatto la doccia calda :-)
Per me adesso un pò di asfalto, per il trail aspetto che il tempo sia più clemente.

mercuriodacorsa ha detto...

Carissimo Miticojane sei fuori come una canocchia.......,comunque sei stato come sempre MITICO. Ciao Belo

Miticojane ha detto...

Ragazzi alla fine, sì è stata dura, però son contento di averla disputata, almeno sò com'è

arirun ha detto...

SORBOLE ci mancava solo che incontravi Napoleone in esilio a sta Maddalena..

Filippo ha detto...

Ho corso l'edzione 2009, è una di quelle gare da non perdere, durissima ma molto bella, complimenti Mitico.