vista dal ponte di Brooklyn
times Square
mi sta controllando
Sono appena tornato a casa da 30° minuti, abbastanza stravolto dal fuso orario, ma non ho voglia di andare a letto, ma ho voglia di scrivere subito le emozioni che ho provato, andiamo x ordine:
Siamo partiti mercoledì mattina alle ore 10,30 in pulman da Cattolica diretti alll'aeroporto di Bologna, mia moglie Nadia, Francesca la minore dei miei figli ed io, assieme a Gabriele e consorte. Arrivati attendiamo con impazienza l'arrivo di Lucia, la secondogenita che per motivi di studio risiede a Milano. Purtroppo l'autostrada , causa incidente, è bloccata e ci comunica che ritarderà. Tutto si è risolto al meglio, si parte verso la Grande Mela in perfetto orario. Arriviamo di sera all'aereoporto JKF, pensavo chi sa cosa, invece non mi ha stupito, forse il terminal dove siamo arrivati non era dei più nuovi, ci sono già i pulman che aspettano, arriviamo all'hotel The Roosevelt, bellissmo, situato in un punto strategico, Madison Avenue 45th st, vicino alla Fifth Avenue. I primi 2 gg oltre ad aver girato in lungo e in largo a piedi, dalle 9 di mattina sino alle 9 di sera, la stanchezza alle gambe la sera era mostruosa, ma non mi son fatto mancare la classica corsetta al Central Park, partenza alle 7 di mattina, troppo bello è stato, immaginate il sole che si alza piano piano, un grande prato con attorno tanti alberi e dietro i grattacieli, veramente stupendo, peccato che quella mattina non avevo dietro la fotografica. Consiglio vivamente che x vivere NY a pieno bisogna fare così, camminare/camminare/camminare. Passeggiare sulla 5° STRADA verso nord, passando davanti alle vetrine più importanti della moda, il Rockefeller Center, la Cattedrale di St.Patrick, la Trump Tower e per finire si arriva al Central Park. Oltre a questa zona centrale di Manhattan abbiamo visitato quasi tutto: Battery Park Financial District (Wall Street), Ground Zero, Seaport di fronte al maestoso Brooklyn Bridge, Chinatown e Little Italy a seguire Soho e Greenwich Village, Times Square e l'Empire State Building di notte è magnifico, il Madison Square Garden, Gran Central Terminal e il Chrysler Building e l'ONU. Il Metropolitan e il Guggenheim Museum li abbiamo visti solo dall'esterno in quanto il lunedì uno era chiuso e per l'altro non c'era più tempo disponibile, sarà fatto al prossimo viaggio. All'appello manca solo la Statua della Libertà e Ellis Island, comunque dal lungomare di Buttery Park la vista era bella comunque, sarà motivo in più per rirornare. Oltre a camminare tanto, per spostarci abbiamo preferito il taxi dopo aver usato una sola volta la Metro che non ci è piaciuta. Siccome siamo in 4 in famiglia è conveniente, le figlie ogni volta che alzavo il braccio per chiamarlo si mettevano a ridere, in un batter d'occhio eccolo fermarsi davanti a te. In pratica tutte le strade sono colorate di giallo, non so quanti siano ma tanti tanti. La cosa che più mi ha colpito è stato vedere lo Skyline di Manhattan dal ponte di Brooklyn. Infatti domenica dopo aver terminato la maratona, si avete capito bene, abbiamo deciso di prendere un taxi e farci portare a Brooklyn, alla fine del ponte, poi farlo tutto a piedi sino la parte opposta. Le cartoline che riproducono quella immagine sono belle ma un'emozione così grande, credetemi, è da provare! Vedere tutti quei grattacieli, di varie altezze, illuminati, sia a destra che sinistra è una visione che ripaga il viaggio, mi raccomando, non è possibile tornare a casa senza aver fatto questo. La colazione abituale di ogni mattina era il classico caffè americano dentro un bicchiere, tipo coca cola, e il Muffin al cioccolato o ai frutti di bosco, molto buoni tutti e due. La sera non era possibile non fare una cappatina a Times Square, piena di gente che corre su e giù, illuminata a giorno con i suoi giganteschi pannelli colorati, anche questa è un'attrazione imperdibile. E'arrivato il giorno della maratona, in pratica non ci ho mai pensato, NYC mi ha stregato la corsa poteva attendere. La mattina ero sveglio già alle 4, mi sono preparato e ho raggiunto il bar dell'hotel per fare colazione, sono arrivato in anticipo, apriva alle 5, fa niente meglio aspettare nella Hall che nel letto. Alle 5,30 siamo partiti con il pulman destinazione Staten Island, dopo 45 minuti arriviamo al ritrovo, la mia partenza è alle 9.40, ci sono 3 scaglioni, alle 10 e 10,20. C'è un vento fastidioso e freddo, assieme a 4 compagni di comitiva ci dirigiamo verso il nostro blocco, cerchiamo dove è possibile bere qualcosa di caldo, the o caffe', poi rimediamo cartoni e sacchetti x ripararci dal freddo. Come si può vedere dalle foto, ci siamo messi proprio dietro i cessi, non bello ma efficace. Verso le 8,30 andiamo nella nostra gabbia, fortunatamente c'è qualche spazio libero al sole, oltre a far bene riscalda, è quello che ci vuole. Cominciamo a camminare piano per dirigerci verso la zona di partenza, all'inizio del ponte di Verrazzano, fortunatamente essere tutti ammassati è un bene, il vento gelido non passa. Sono le 9,40 lo sparo del cannone da il via a questa MITICA maratona, quasi subito dopo 200 mt mi fermo a fare le foto a questa onda umana, sia a destra che sinistra, troppo bello e in lontananza si vedeva la magnifica Manhattan. Non so a che andatura andavo, con tutta quelle persone prendi la scia e non ci pensi, fermarsi e ripartire all'inizio è un divertimento, ma dopo 2 ore di corsa comincia a essere pesante, anche perchè il percorso è un continuo sali e scendi, se capita in disceva OK, ma in salita il fiatone si fa sentire. Comunque questo è quello che volevo, peccato che ogni tanto dovevo sostituire le pile, non si erano caricate abbastanza. Il percorso sembra semplice ma invece secondo me è impegnativo, le ultime 4/5 miles è stata dura, le gambe si sono indurite, forse la causa sarà stata il tanto camminare i giorni precedenti, infatti ho dovuto stringere i denti. Quando dopo una curva ti immettevi in quelle interminabili Avenue, con ai lati i grattacieli, al primo impatto la visione era fantastica, non si vedeva la fine, però a freddo pensavo che se non ci fosse stata tutta la gente ad incitarti, sarebbe stato stato un calvario che non auguro a nessuno. Attraversato Brooklyn raggiungiamo il Queens poi il Bronx, Harlem ed infine prendiamo la Fifth Avenue che ci porta al Central Park. Questi sono le ultime miles, le più dure, la 5° strada non finiva più, poi ad un certo punto ci fanno entrare nel parco, bellissimo però ancora più duro, più sali che scendi, le ultime 400 y non sono riuscito a spingere dal male ai muscoli, ma comunque ero soddisfatto di come era andata. La maratona è un'esperienza unica, ma la cosa pazzescha è che tutta la Family si è innamorata di NY, è PROPRIO VERO IL DETTO, O LA AMI O LA ODI, si è tanto parlato,visto e scritto di New York che tutti noi abbiamo la sensazione di conoscerla anche senza mai averci messo piede, ma quando ho visto tutto ciò fu amore a prima vista. Vedere le scalette antincendio dei palazzi, i tombini fumanti ed i carretti di Hot Dog in ogni angolo della città e....... Penso che fra tutte le città americane, rappresenta veramente l'essenza degli States, qui c'è tutto: gente, teatro, letteratura, editoria, affari, cinema, ricchezza e povertà. Sicuramente ci rivedremo presto, spero il prossimo anno, consiglio vivamente a chi non l'ha mai vista di farlo il prima possibile, Un saluto a tutti e che la corsa sia con Voi.
TEMPO FINALE 3,47,10
Foto della Maratona LINK
bye bye
ALCUNE IMMAGINI DI NY
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